Terapie a carico del Servizio Sanitario Nazionale
L’elettromiografia (EMG) è un esame funzionale che viene effettuato in ambito neurofisiologico per valutare il funzionamento dei muscoli e dei nervi, ed individuare eventuali patologie neuro-muscolari.
Con l’utilizzo non invasivo di elettrodi ad ago si va ad analizzare l’attività muscolare e a studiare la conduzione nervosa, motoria e sensitiva.
I sintomi che possono determinare il ricorso a questa tipologia di esame sono:
- formicolii alle mani, ai piedi, alle gambe;
- dolori alle braccia, alle gambe, alla colonna vertebrale;
- calo o mancanza di forza muscolare o alterazione della sensibilità tattile (in particolare negli arti);
- disturbi della zona uro-genitale.
Questo esame permette, ad esempio, di diagnosticare la sindrome del tunnel carpale o malattie neuro-degenerative come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
La durata media di questo esame è di circa mezz’ora, ma può variare a seconda della tipologia di approfondimento che occorre effettuare.
L’elettroterapia normo o denervati consiste nella elettrostimolazione delle fibre muscolari alle quali vengono inviati impulsi elettrici attraverso appositi elettrodi, debitamente posizionati sui punti motori, provocando la contrazione muscolare passiva del muscolo che si intende far lavorare senza che il sistema nervoso centrale venga coinvolto.
Si tratta di una metodica utilizzata in particolare per favorire il recupero funzionale della muscolatura, anche in caso di immobilizzazione prolungata a seguito di infortuni o interventi chirurgici, stimolando solo il muscolo interessato senza sovraccaricare l'articolazione su cui esso agisce.
Gli esercizi posturali e propriocettivi consistono in specifici movimenti volti a ripristinare o a sviluppare la propriocettività, ovvero la capacità del nostro cervello di percepire la posizione del corpo nella realtà o i movimenti che il corpo sta svolgendo.
La propriocettività è una sensibilità che si può perdere, ad esempio, a causa di un trauma - articolare o muscolare - o se ci si trova in una particolare situazione psicologica. In questi casi, la comunicazione tra sistema nervoso centrale e apparato muscolo-tendineo può subire dei rallentamenti o fornire informazioni non adeguate, ma con l’ausilio di appositi esercizi è possibile intervenire e ripristinare tale sensibilità.
Gli esercizi posturali e propriocettivi sono, quindi, fondamentali per la rieducazione post-traumatica in chi ha subito traumi articolari o muscolari, per prevenire e migliorare la sintomatologia delle malattie degenerative delle articolazioni, per la prevenzione di infortuni in chi pratica sport, per migliorare l’equilibrio e la percezione fisica di sé, per chi svolge un’attività di lavoro sedentaria ed assume posture scorrette.
La respirazione è una funzione fisiologica naturale che compiamo senza accorgercene e che comporta l’incameramento di ossigeno ed il rilascio di anidride carbonica, ma non è solo questo. Una corretta respirazione, infatti, conferisce al nostro corpo ed alla nostra mente una serie di benefici che ne migliorano la salute ed il benessere: dalla riduzione dello stress all’aumento dell’energia vitale, dal rafforzamento dell’apparato muscolo-scheletrico al miglioramento della funzionalità cuore-polmoni.
Vi sono, quindi, alcune tecniche respiratorie che, se ben eseguite, possono consentirci di vivere meglio, offrendoci una serie di vantaggi, quali ad esempio: rilassare la mente, migliorare la circolazione, calmare il dolore fisico, eliminare le tossine, migliorare la digestione.
Inoltre, imparare a respirare correttamente è un esercizio fondamentale anche per chi svolge abitualmente dello sport, poiché ne migliora le performance e riduce l’affaticamento a carico dell’apparato cardiocircolatorio.
L’irradiazione infrarossa consiste nell’utilizzo a scopo terapeutico dei raggi infrarossi, ovvero onde elettromagnetiche a bassa frequenza in grado di produrre calore e, quindi, scaldare i tessuti che ne vengono investiti.
Il calore generato, quindi, viene assorbito dalla pelle e dai tessuti producendo una vasodilatazione, ovvero la dilatazione dei vasi sanguigni presenti nella zona trattata con conseguente aumento della circolazione sanguigna locale (effetto antalgico) e maggiore ossigenazione dei tessuti che, in tal modo, si rigenerano (effetto trofico).
La magnetoterapia è una tecnica che sfrutta i benefici dei campi magnetici per curare, ad esempio, stati infiammatori, disturbi articolari, ernie, artriti, osteoporosi, ma anche fratture e dolori muscolari. Laddove le cellule vengono a perdere la loro carica elettrica per una qualsivoglia disfunzione, gli impulsi elettromagnetici favoriscono la ripolarizzazione della membrana cellulare, ripristinandone il funzionamento fisiologico. La magnetoterapia, svolge, pertanto, un’azione antinfiammatoria e antidolorifica, rende più efficiente la circolazione sanguigna, favorisce la calcificazione e la cicatrizzazione.
La frequenza del campo magnetico generato dall’apparecchio varia a seconda della patologia. In ogni caso, le onde elettromagnetiche non sono invasive e sono, quindi, prive di rischio biologico per pazienti ed operatori.
La mobilizzazione della colonna vertebrale è una manovra ben precisa che viene eseguita - da operatori professionisti e a seguito di accurati accertamenti - con lo scopo di mantenere o recuperare l’escursione articolare della colonna, prevenire e recuperare riduzioni della sua estensibilità.
Viene effettuata in presenza di problematiche posturali, in casi di immobilità forzata, a seguito di interventi chirurgici, ed è utile dal punto di vista articolare, muscolare, neurologico, circolatorio e psichico.
La mobilizzazione di altre articolazioni consiste nel mobilizzare manualmente una o più articolazioni al fine di conservare libero il movimento articolare fisiologico, per riportare verso una condizione di normalità la mobilità articolare limitata da una patologia.
La mobilizzazione si definisce “attiva” quando viene svolta solo dal paziente sia liberamente sia con l’ausilio di resistenze (ad esempio elastici); si definisce “passiva”, invece, quando il paziente non svolge un ruolo attivo, ma viene effettuata dal terapeuta o da apparecchiature specifiche.
Produce una serie di benefici, tra i quali: riduce il dolore, migliora la qualità dei movimenti, riattiva la funzione articolare, scioglie le contrazioni muscolari. Viene effettuata per problematiche posturali, in casi di immobilità forzata, in presenza di aderenze (cicatrici), in tutti i casi in cui vi siano limitazioni dei movimenti.
La rieducazione motoria individuale in motuleso grave complessa è un intervento terapeutico che riguarda chi è affetto da patologie gravi del sistema nervoso centrale e del sistema nervoso periferico, in trattamento riabilitativo con metodiche globali, non segmentali, prevalentemente necessitanti di attrezzature specifiche sotto la guida del fisioterapista.
La rieducazione motoria individuale in motuleso grave semplice è un intervento terapeutico che riguarda chi è affetto da patologie gravi del sistema nervoso centrale e del sistema nervoso periferico, in trattamento riabilitativo con metodiche globali, non segmentali, necessitanti esclusivamente del solo esercizio terapeutico sotto la guida del fisioterapista.
La rieducazione motoria individuale in motuleso segmentale complessa è un intervento terapeutico che riguarda chi è affetto da patologie segmentali del sistema muscolo-scheletrico e del sistema nervoso periferico in trattamento rieducativo con l’ausilio di attrezzature specifiche per l’esercizio terapeutico attivo, sotto la guida del fisioterapista.
La rieducazione motoria individuale in motuleso segmentale semplice è un intervento terapeutico finalizzato al recupero della funzionalità di un’articolazione, di un muscolo o di un segmento corporeo che a seguito di traumi (fratture, immobilizzazione prolungata, postura scorretta) o interventi chirurgici ha subito un blocco funzionale. Questa terapia consente di ridurre il dolore, risolvere rigidità muscolari, recuperare la funzionalità motoria, migliorare tono muscolare, equilibrio e coordinazione, con l’eventuale ausilio di attrezzature specifiche per l’esercizio terapeutico, sotto la guida del fisioterapista.
La terapia occupazionale (TO) è una tecnica riabilitativa che coinvolge la persona nella sua interezza attraverso le occupazioni della vita di ogni giorno, attraverso il “fare”, favorendo salute e benessere.
Infatti, sono le occupazioni di ogni giorno, grandi o piccole che siano, che ci rendono ciò che siamo e che vengono coinvolte in questo processo riabilitativo: prendere un autobus, lavarsi, sbucciare una patata, aggiustare un rubinetto, lavorare, salire una scala. Le disabilità (ad esempio la cecità o l’autismo), le malattie (ad esempio un ictus), gli infortuni (ad esempio una lesione del midollo spinale), alcune situazioni di disagio sociale (ad esempio problemi di salute mentale) a volte impediscono o interrompono lo svolgimento di queste attività.
Ebbene, con questa terapia riabilitativa i terapisti occupazionali aiutano chi si trova in difficoltà ad individuare il problema e a trovare una soluzione, rendendogli più facile lo svolgimento di quella determinata attività e migliorando la sua qualità di vita.
Il training deambulatorio e del passo è una terapia rieducativa volta al recupero della capacità di camminare e di coordinare i movimenti, compromessa a causa di traumi o per motivi neurologici, che viene effettuata con lo svolgimento di esercizi funzionali e con l’ausilio di protesi o tutori.
Il training per dislessia è una tecnica di allenamento e potenziamento della capacità di lettura tecnica (decifrativa), compromessa da un disturbo dell’apprendimento (dislessia), di cui soffrono molti bambini e ragazzi, in assenza di altre problematiche quali, ad esempio, una disabilità o situazioni psicopatologiche gravi. Nei casi di dislessia, infatti, la lettura è caratterizzata da distorsioni, sostituzioni, omissioni, lentezza ed errori di comprensione che non solo inficiano il rendimento scolastico del bambino, ma potrebbero anche avere serie ripercussioni in ambito emotivo e comportamentale.
Il trattamento - che varia a seconda delle caratteristiche della dislessia e delle tappe evolutive del percorso di apprendimento raggiunte dal bambino - è volto a stimolare un approccio lessicale in lettura, per migliorare e potenziare il livello di precisione, velocità e comprensione della lettura, favorendo il benessere del bambino non solo rispetto all’esperienza scolastica, ma anche alla esperienza di vita.
Il training per disturbi cognitivi individuali è un trattamento riabilitativo volto al recupero dell’armonico funzionamento delle funzioni cosiddette “razionali” della psiche (l’attenzione, la memoria, il linguaggio, la capacità di ragionare in modo logico), compromesso da cause organiche quali un trauma o una lesione cerebrale, l’abuso di farmaci, alcol, droghe.
I trattamenti dei disturbi cognitivi (delirium, demenza, amnesia) integrano interventi medici con interventi comportamentali, psicologici e training cognitivo. Quest’ultimo, utilizzato soprattutto nei casi di demenza, consiste nel far svolgere al paziente una serie di esercizi per stimolarlo ad utilizzare le proprie capacità cognitive mediante esercizi di memoria o di ragionamento, producendo conseguenze positive sia sul benessere psicologico dei malati sia dei familiari che li assistono.
Il training per discalculia è un trattamento riabilitativo per i bambini in età evolutiva che presentano una sostanziale difficoltà nell’apprendimento matematico con deficit nel concetto di numero, nelle abilità di calcolo e nel ragionamento aritmetico, così come nelle abilità logico-operatorie, in presenza di un’intelligenza normale ed in assenza di alterazioni neurosensoriali escluse a seguito di una corretta valutazione clinica.
Per programmare un trattamento adeguato, è necessario sottoporre il paziente ad una serie di prove per individuare le difficoltà specifiche da trattare, ed è molto importante lavorare con il bambino anche sulla sua autostima, intaccata dalle continue frustrazioni accumulate soprattutto nell’ambiente scolastico a causa di un disturbo incompreso.
La valutazione manuale di funzione muscolare è un test volto a valutare la potenza di singoli muscoli o di gruppi muscolari per stabilirne la minore o la maggiore forza. Questo test viene eseguito soprattutto in soggetti con ipostenia, paralisi oppure decondizionati ed obesi, e comunque nei casi di declino funzionale muscolo-scheletrico.
La visita fisiatrica è una visita medica - rientrante tra le prestazioni che il nostro Centro offre - che viene effettuata dal nostro medico fisiatra per valutare le eventuali disabilità presenti nel paziente ed impostare il percorso riabilitativo più adatto.
Precisiamo che la disabilità non è una malattia, bensì può rappresentarne la conseguenza, così come può derivare da un intervento chirurgico oppure da un trauma: una disabilità è, ad esempio, il non poter distendere un braccio a seguito di un intervento chirurgico, oppure una disabilità può essere rappresentata dalla impossibilità di camminare a seguito di una forte distorsione alla caviglia.
Una disabilità, quindi, può essere prodotta da un qualunque problema sanitario che incida sul corpo di un soggetto, impedendogli di interagire normalmente con l’ambiente circostante. Compito del fisiatra, pertanto, è quello di valutare come la disabilità impatti sulla vita quotidiana del paziente e stabilire come affrontarla.

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